L'antico monastero ha una storia nel cuore
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La nostra storia...
Era il due maggio del millecinquecentonovantasei, San Giovanni Leonardi giunse a Sant’Agata di Puglia dalla Baronia nelle vesti di commissario visitatore e riformatore apostolico; visitò la chiesa di Santa Maria le Grazie e il monastero, che aveva solo tre celle per 5 monaci, doveva essere soppresso! Le suppliche del popolo commossero il santo, il quale concesse prima sei mesi e poi ulteriori tre anni per la ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio; i lavori durarono circa quattro anni, intervennero economicamente il marchese Carlo Loffredo, l’Università e il popolo santagatese, furono spesi mille ducati, ma alla fine dei lavori lo stabile fu in grado di poter ospitare dodici monaci. Divenne un importante monastero, nel milleseicentoundici per volontà di papa Paolo V fu elevato a Badia, mentre nel millesettecentoquarantasette, papa Benedetto XIV elogiò l’operosità e la rettitudine dei monaci, i quali con zelo si dedicavano agli studi ed alla formazione dei giovani, facendo del monastero un importante centro di divulgazione culturale e di elevazione spirituale; in quell’epoca, dipendevano dalla comunità benedettina di Sant’Agata di Puglia, le grange di Ascoli Satriano, Deliceto, Forenza e Troia. La serena vita dei conventi, chiese e monasteri fu sconvolta verso la fine del millesettecento quando Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, il tredici febbraio del milleottocentosette con un decreto stabilì la soppressione degli ordini religiosi, i benedettini dovettero lasciare la chiesa ed il monastero di Sant’Agata di Puglia. Andati via i Padri, intorno a cui era sorto il rione di Santa Maria delle Grazie, chiesa e monastero subirono spoliazioni e violazioni di ogni sorta, il ricco archivio, la prestigiosa biblioteca, due importanti dipinti raffiguranti San Guglielmo e Pellegrino e San Benedetto furono sottratti, restarono in attesa di destinazione la campana e l’organo. Grazie al popolo santagatese furono entrambi salvati, la campana servì per il nuovo orologio pubblico, mentre l’organo fu collocato nell’unica chiesa che ne era sprovvista, la chiesa del Carmine. Passò al comune, venne restaurato verso il milleottocentocinquanta e i locali furono utilizzati per pretura, carcere, scuole elementari, ginnasiali e professionali. Oggi… Benvenuti a L’Antico Monastero Fonti storiche www.santagatesinelmondo.it